Dall’alta formazione ai master: il piano di Caputi per Unidav

L’ex rettore guida l’università telematica della d’Annunzio Tra gli obiettivi un rapporto più stretto con la sede “madre”

CHIETI. Si è insediato al vertice della Fondazione Gabriele d’Annunzio e dell’Università telematica Leonardo da Vinci solo nello scorso mese di ottobre, ma il piano di rilancio dell’ateneo telematico è già pronto. A stilarlo è l’ex rettore della d’Annunzio Sergio Caputi nominato dal suo successore, Liborio Stuppia, al vertice della Fondazione universitaria. La Fondazione controlla l’Unidav, il cui rettore è il docente Giampiero Di Plinio. Insediatosi il 2 ottobre, Caputi sta già provvedendo a dare una nuova impronta ai due organismi.

A differenza di quanto accaduto in passato, l’attività di Fondazione e ateneo telematico procederanno d’ora in poi in maniera molto più stretta con quella della casa madre. Caputi è arrivato con le idee chiare: «Attraverso la Fondazione, l’Unidav diventerà il braccio telematico della d’Annunzio. Voglio puntare su questo connubio, d’Annunzio-Unidav, che è unico nel panorama degli studi universitari italiani. Solo noi ce l’abbiamo e dobbiamo farlo fruttare al meglio. Iniziamo con il privilegiare la formazione post laurea che diventa una mission della Fondazione: la organizzeremo sia per l’università telematica che per l’ateneo d’Annunzio. L’Unidav si occuperà anche di formazione professionale negli ambiti più disparati».

Un esempio di organizzazione più stretta tra università “madre” e università “figlia” è la messa a punto dei corsi per l’abilitazione all’insegnamento: i 60 Cfu (crediti formativi universitari) necessari saranno erogati per metà (come prevede la normativa) via web dall’ateneo telematico e per la restante parte in presenza alla d’Annunzio. Dopo sei anni da rettore, Caputi conosce bene le realtà di Unidav e Fondazione. «La telematica rappresenta per la d’Annunzio uno strumento potentissimo, ancora purtroppo non sfruttato al meglio. Da rettore ho dovuto prima provvedere a riprenderci l’Unidav dalla gestione affidata ai privati, facendola tornare interamente pubblica».

Sono stati anni difficili, costellati anche da inchieste giudiziarie, ma il rettorato di Caputi ha messo la parola fine su quella stagione. E ora è venuto il momento del rilancio. Il piano stilato da Caputi per il rilancio della telematica prevede per il biennio 2023-2024 l’organizzazione di master di primo e secondo livello, corsi di perfezionamento, di aggiornamento, corsi professionali per laureati e non, formazione aziendale, aggiornamento professionale, corsi di alta formazione, acquisizione di crediti formativi professionali e anche preparazione dei test di ingresso per i corsi di laurea a numero chiuso e per le scuole di specializzazione in area medica. Tramite l’iscrizione al corso di giurisprudenza di Unidav, inoltre, è previsto un piano per i laureati in Criminologia, Scienze giuridiche per l’impresa ed Economia per poter riconvertire in maniera facile e veloce la propria laurea e conseguire quella in Giurisprudenza, attualmente più spendibile nel mondo del lavoro.

«Abbiamo anche approntato un convenzione con l’Adsu», conclude Caputi, «perché l’Azienda per il diritto agli studi universitari metta a disposizione i suoi servizi anche degli studenti Unidav, come fa con quelli della d’Annunzio: dalle borse di studio, alla mensa, alle biblioteche e persino ai posti letto per quegli studenti che ne hanno bisogno quando vengono a fare gli esami»

Articolo di Arianna Iannotti pubblicato sul sito web de “IL CENTRO” del 17 novembre 2023